Gengive gonfie o sanguinanti e alitosi sono solo alcuni dei sintomi che possono caratterizzare la presenza di tasche gengivali.
In molti casi la malattia parodontale si presenta già in stato avanzato, perché si tende a rimandare la visita dentistica per paura della seduta o del dolore.
Ma cosa sono le tasche gengivali?
Il solco gengivale può aumentare il volume della sua tasca, dove si vanno a depositare placca e batteri, creando infiammazioni e pus.
La tasca gengivale aumenta la sua profondità e la perdita di contatto con l’alveolo a causa dell’infezione del legamento parodontale. Il distacco renderà più difficile la pulizia quotidiana e di conseguenza si avrà un peggioramento dell’infezione. Questo potrebbe portare alla mobilità e alla successiva perdita del dente non più sorretto dalla gengiva.

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La procedura utilizzata per la diagnosi è veloce e senza alcun dolore per il paziente.
Il dentista utilizzerà una sonda millimetrica tra il dente e il margine della gengiva per valutarne la profondità. Se i valori sono superiori ai 4 millimetri, allora con molta probabilità, in base alla stadio della parodontopatia, bisognerà intervenire con una terapia adeguata.

Per prevenire l’infezione dovuta ai batteri della placca e del tartaro è consigliabile recarsi almeno 2 o 3 volte l’anno dal dentista per una visita e una seduta di pulizia del cavo orale.

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